Mostra IL VOLTO
RITROVATO – I TRATTI INCONFONDIBILI DI CRISTO
Testo per le
guide
Le parti tra parentesi sono
opzionali
I testi riportati nelle slide
sono sottolineati.
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SLIDE |
TESTO
CONSIGLIATO |
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LAntico Testamento attraversato dal desiderio di vedere il
Volto di Dio, il Volto di Colui che tutto muove. Eppure il Dio del
popolo eletto non ha volto, o, almeno, non possibile alluomo vederlo.
(Quando Mos chiede a Dio di mostrargli il suo volto Dio gli risponde che non
possibile perch nessun uomo pu vedere Dio e restare vivo. ) Inoltre, affinch il
desiderio di vederlo non si corrompesse agli ebrei era vietata qualsiasi
raffigurazione di Dio. Il divieto viene
mantenuto nel cristianesimo nei primi secoli... |
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dove Cristo viene
rappresentato con immagini simboliche come quella del buon pastore. Ma attorno al IV/V secolo il divieto viene
meno e in un periodo molto breve si precisa un volto dai tratti
inconfondibili ... |
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in Oriente |
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come in Occidente. (Lo stesso fenomeno
non accaduto per la Vergine Maria, i cui ritratti sono molto diversi tra
loro.) Quale la causa di
questo cambiamento dottrinale e artistico? Per i Padri la
risposta semplice e sorprendente: Cristo stesso ha lasciato la sua
immagine alla Chiesa. (Giorgio di Cipro) Cio la Chiesa
possiederebbe un ritratto di Cristo. Questo ritratto secondo tutti i racconti
che ci sono pervenuti impresso su un panno di stoffa. La nostra mostra
racconta la storia di questo ritratto nel desiderio di prendere
consapevolezza di cosa significhi per noi questo dono che Cristo stesso ha
lasciato ai suoi. |
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La storia di un
ritratto prodigioso di Cristo acheropita
cio non fatto da mani duomo inizia in Cappadocia, nellodierna
Turchia, ai tempi di Giustiniano (482-565)... |
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...nella piccola
citt di Camulia che dar il nome allimmagine. Il ritratto sarebbe apparso per
rispondere al desiderio di una donna, Ipazia, che non poteva credere a Ges senza vederlo. |
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I padri chiamano la
citt di Camulia nuova Betlemme
creando un legame con lIncarnazione. La Camulia giunge a Costantinopoli nel
574 e diviene labaro imperiale seguendo limperatore nelle campagne in Africa
e Persia (586-622). |
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Non abbiamo nessuna
riproduzione della Camulia, le fonti descrivono il volto di Cristo come n
tessuto n dipinto. Le notizie sulla
Camulia terminano poco prima delle lotte iconoclaste. |
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Nella guerra
contro le immagini sacre - questo il significato del termine
iconoclastia -, il conflitto ruota intorno al mistero di Cristo |
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Secondo gli
iconoclasti nelle icone raffigurabile solo lumanit di Cristo, quindi
rappresentarlo significa scindere lunit della Sua persona. |
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(Invece per i
difensori delle immagini negare la possibilit di rappresentare Cristo
significa negare la realt stessa dellIncarnazione.) (nella slide)
I difensori delle icone chiedono agli oppositori: Come potrete riconoscere
Cristo al suo ritorno se perdete la memoria del suo Volto Personale?. |
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Durante il Concilio di
Nicea (787) i Padri, come argomento a favore delle icone, citano quella che
diverr la pi famosa acheropita dOriente, il Manylion di Edessa: Come pu
essere sbagliato dipingere icone se Cristo stesso ha donato il suo ritratto
ad Abgar, re di Edessa? |
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La storia del
ritratto di re Abgar sintetizzata da Giovanni di Damasco: (slide) Si
racconta che il re Abgar di Edessa aveva mandato un pittore per fare un
ritratto di Cristo. Ma egli non pot farlo per la luce che splendeva dal
Volto del Signore... |
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(Slide) Allora, preso un
velo e postolo davanti al suo santo e vivificante volto, Ges impresse la sua
immagine che mand al re Abgar, soddisfacendo cos il suo desiderio. La tradizione
identifica gli ambasciatori di re Abgar con i Greci che nel capitolo XII del vangelo
di Giovanni chiedono a Filippo di poter vedere Ges (Gv.12, 20-21). |
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Re Abgar guarito
grazie al ritratto prodigioso, lo pone sulla porta della citt a
protezione della medesima. |
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Col ritorno al
paganesimo, per proteggere limmagine, la nicchia viene chiusa. Limmagine viene
riscoperta quattro secoli pi tardi. |
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Sulla pietra che
chiudeva la nicchia, limmagine aveva impresso una seconda copia che prende
il nome di Keramion (piastrella, tegola). |
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Nel 944, con
grandissima festa di popolo, il Mandylion viene portato a Costantinopoli. Limperatore Costantino
VII si interroga sul momento in cui limmagine si sia formata e fa
lipotesi dellagonia nellOrto degli Ulivi. Quindi il Mandylion portava in
s levidenza di un Ges vivo, ma sofferente. |
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A Costantinopoli il
Mandylion attua una piccola rivoluzione artistica e liturgica. Per la sua unicit
di ritratto lasciatoci da Cristo, il Volto Santo diviene il prototipo di
tutte le icone di Cristo. |
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NellXI secolo
sancita la divisione con le Chiese dOriente. Nel 1204
Costantinopoli conquistata e saccheggiata nel corso della quarta insensata
crociata di cristiani contro cristiani. Il crociato Robert de Clary racconta daver visto il Mandylion e il Keramion nella
cappella imperiale. |
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Nelle riproduzioni,
le differenze tra Mandylion (la tela) e Keramion (la tegola)
sono negli sfondi: le frange indicano lasciugamano del Mandylion e il giallo
ocra largilla del Keramion. Nel volto le differenze tra le due icone sono
nella direzione dello sguardo e del piccolo ciuffo di capelli che ricade
sulla fronte, e che sottolineano che uno la copia riflessa dellaltro (il
Mandylion ha sguardo e capelli verso destra, mentre il Keramion ha sguardo e
capelli verso sinistra). Dopo il 1204,
nessuna Chiesa Orientale rivendicher pi il possesso di unacheropita di
Cristo. La storia del Volto Santo si sposta in Occidente. |
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Ed eccoci alla terza
acheropita di Cristo, la veronica romana, che sar dal XIII al XV secolo la
principale reliquia della cristianit. |
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NellEuropa
medievale si trovavano ovunque riproduzioni di un sudario conservato in San
Pietro a Roma, sul quale era rimasto miracolosamente impresso il ritratto di
Cristo, un sudario che il popolo chiamava Veronica. (col termine veronica
sintende il volto di Cristo rappresentato su un pezzo di stoffa). Non ci sono per
certezze su come e quando la reliquia sia giunta a Roma. |
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La fama
internazionale della veronica inizia nel 1208 quando papa Innocenzo
III istituisce una processione con limmagine nella domenica dopo lottava
dellEpifania, giorno liturgico dedicato alle Nozze di Cana. Il banchetto
sponsale crea un legame, che non verr mai meno, tra Eucarestia e veronica,
la cui contemplazione considerata un nutrimento per gli occhi. |
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Nel 1216, al termine della processione,
limmagine si capovolge. Il Papa,
turbato, compone una preghiera da recitare in onore della reliquia, alla
quale connette unindulgenza. (slide) O Dio,
che ci segnasti con la luce del Tuo Volto, e ad istanza della Veronica, come
ricordo, ci lasciasti la Tua Immagine impressa nel sudario; concedi ti
preghiamo, per la tua passione e morte, di adorarti, venerarti e onorarti, in
enigma e specchio in terra, affinch possiamo vederti sicuri, faccia a
faccia, quando verrai come nostro giudice. questa la prima indulgenza nella storia della
Chiesa legata a unimmagine. |
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Che cosa significa unindulgenza legata allo
sguardo? Dal XII secolo per
la predicazione di san Bernardo e san Francesco si era introdotta un nuova
devozione per la Passione del Signore, che si manifestava in una compassione
profonda per Ges sofferente. Nella rappresentazione di questo affetto, lo
sguardo era un fattore fondamentale. |
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Gi santAmbrogio aveva attribuito alla
potenza dello sguardo di Cristo il pianto di pentimento di Pietro dopo il
suo rinnegamento. |
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(San Girolamo aveva scritto: Se Cristo non avesse avuto nel volto e
negli occhi uno splendore stellare (sidereum),
gli Apostoli non lo avrebbero seguito con tale prontezza, n sarebbero corsi
da lui coloro che volevano comprenderne le parole. ) Questo potere trasformante opera
anche di fronte a un ritratto di Cristo. |
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La veronica, col
volto frontale di Cristo, pi di ogni altra immagine realizza questo
movimento di sguardi tra Ges e il fedele (Allora era diffusa – Dante ne
parla nella Divina Commedia - la consapevolezza che nel Volto di Cristo si
rispecchia la destinazione del mio volto singolare. E a questo destino di
somiglianza giungo attraverso un processo di adeguamento che viene
incrementato ogni volta che lo guardo e mi lascio guardare da Lui come ci
ha ricordato papa Francesco.) . Lindulgenza era
ottenibile anche di fronte a una copia, questa sar una delle cause della
grande diffusione della veronica. |
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Per rispondere al
desiderio di vedere la reliquia faccia a faccia, il sudario viene inserito
nelle pale daltare. In esse lartista ritaglia unimmagine nellimmagine... |
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formata da
pellegrini in contemplazione di fronte al velo. Il riferimento
alla festa dellostensione cio alla processione dopo lEpifania, citata
anche da Dante nella Vita Nuova: (nella slide) In
quel tempo che molta gente va per vedere quella imagine benedetta, la quale
Ges Cristo lasci a noi per esempio della sua bellissima figura. |
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Ma chi era santa Veronica, citata nella
preghiera di Innocenzo III? Veronica non
citata nei vangeli. Nel desiderio di conoscere la sua storia, dal XII secolo
si moltiplicano racconti e leggende che prendono origine dai vangeli
apocrifi del Ciclo di Pilato. |
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Soggetto del Ciclo
di Pilato il processo a Ges, durante il quale intervengono come testimoni
molti di coloro che furono risanati da lui. Nella versione pi antica del
testo (II-III secolo) chiede la parola una donna di nome Beronike, che
risulta essere lemorroissa guarita da Ges. La sua testimonianza, in
quanto donna, viene contestata dai Giudei e dichiarata nulla. Nelle versioni
successive la parte della Veronica si arricchisce: la donna aveva fatto
dipingere un ritratto del Signore e a causa di questo ritratto sar condotta
a Roma per guarire Tiberio malato di lebbra. |
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Berenice (Beronica,
Veronica) citata anche da Eusebio di Cesarea (265-340). Lepisodio
evangelico dellemorroissa presente nei pi antichi cicli pittorici. |
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In Francia, nel XIV
secolo, viene raggiunta la forma definitiva del racconto con limpressione
del velo sulla via del Calvario. (Secondo il nuovo
sentire ispirato da san Francesco il dono di Cristo non pi la risposta del
Figlio di Dio al desiderio di vederlo dellemorroissa o di re Abgar, ma la
ricompensa del Redentore al gesto compassionevole di una donna che lo ha
amato fino a mettere a repentaglio la propria vita). |
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Contemporaneamente a
Gerusalemme viene identificato sulla Via Dolorosa il luogo dellincontro di
Cristo con la Veronica. Quindi se la memoria dellemorroissa
Berenike/Veronica risale al IV secolo, la tradizione dellimpressione del
velo sulla Via del Calvario di 10 secoli pi tarda. |
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Letimologia di
Veronica come vera icona (composta dal termine latino vera e il
greco eicon) la troviamo dalla
fine del XIII secolo. Lanagramma ha avuto
una grande fortuna, ma considerato poco verosimile dagli storici che
allorigine della sua figura ci sia solo un gioco di parole. |
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La pi antica
rappresentazione di santa Veronica un affresco del 1280 in provincia di
Lecco. Dal 1300, col primo Anno Santo, la figura della Veronica si
moltiplicher in tutta Europa. |
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Il 22 febbraio
del 1300 Bonifacio VIII istituisce il primo Anno Santo che vedr un
immenso e sterminato concorso di popoli a lucrare l'indulgenza plenaria. Punto darrivo di
questo movimento la basilica di San Pietro. |
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Sulle scalinate, e
sotto il porticato i pictores Veronicae vendono riproduzioni della
Veronica. Nella cinta esterna
affollata di bancarelle, i pellegrini si procurano le veroniche,
distintivi di piombo o stagno che contraddistinguono i romei come la
conchiglia contrassegna i pellegrini a Santiago. |
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significativo
notare come Dante e Petrarca parlando della veronica, nonostante la folla che si accalcava
in Basilica per assistere alle ostensioni - le cronache riportano incidenti
con numerosi morti e feriti |
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...scelgono di
sottolineare lo sguardo amoroso del singolo pellegrino, vissuto come un
anticipo del momento in cui Cristo e lanima si vedranno faccia a faccia. (Slide) Movesi il
vecchierel canuto e bianco Del dolce loco ovha
sua et fornita E da la famigliuola
sbigottita Che vede il caro
padre venir manco; E viene a Roma,
seguendo l desio, Per mirar la
sembianza di Colui, Chancor lass nel
Ciel vedere spera. Francesco Petrarca |
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Considerando le
innumerevoli copie esistenti strano che dellaspetto della Veronica
sappiamo ben poco oltre alle misure che ricaviamo da una cornice di cristallo
di rocca ( la pi grande lastra esistente di questo materiale) donata da tre
nobili veneziani per il Giubileo del 1350. |
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La difficolt nel
ricostruire un identikit della reliquia romana sta nella divergenza tra le
riproduzioni della veronica. In molte di esse - come in questa realizzata
proprio per laltare della veronica in San Pietro - il colore del
volto di Cristo appare quasi nero creando una forte somiglianza con le
raffigurazioni del Mandylion. |
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Ci deve essere stata
una somiglianza tra il Mandylion e la Veronica. Lo si deduce dal fatto che
nel 1249, il futuro papa Urbano IV abbia inviato alla sorella badessa di
Monteruil-en Thirache che gli aveva richiesto una veronica, questa copia del
Mandylion. Nella lettera di accompagnamento chiede di accoglierla come la
santa veronica, ossia come la vera immagine di Cristo. |
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Proviamo a
identificare le caratteristiche della Veronica che non possono essere
state tratte dalle copie del Mandylion. Innanzitutto
troviamo la bocca aperta coi denti visibili. |
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E una
caratteristica non facile da rappresentare. In questa Pace in avorio il volto di Cristo
alto circa 25 mm eppure lartista ha scolpito la bocca aperta coi denti ben
visibili. |
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Una seconda
caratteristica leffetto trasparenza, usato dal XV secolo per
indicare i tessuti pi fini come i veli della Madonna e del Bambino.
Soprattutto tra i fiamminghi, il pesante panneggio del Mandylion viene
sostituito da un impalpabile velo.
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Che la reliquia
romana potesse essere per realmente trasparente sembra indicarlo anche Lutero, in visita a Roma nel 1510,
che la defin un veletto chiaro. |
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La terza
caratteristica la sua luminosit, nellinno Salve Sancta Facies (1316-1334)
viene descritto il volto di Cristo di divino splendore impresso sul panno bianco come la
neve. |
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La quarta
caratteristica sono i segni di sofferenza, il volto reso scuro
dallansia e le gocce di sangue. Gi nellXIII secolo
si era notata lapparente contraddittoriet di queste caratteristiche. Nel 1289 Gertrude di Helfta scrive
che, come in Cristo ci sono la passione e la risurrezione, la sua umanit e
la divinit, cos la veronica al contempo scura e luminosa. Un secolo pi tardi,
Giuliana di Norwich cita la mutevolezza come caratteristica propria della
reliquia di San Pietro: Il volto impresso sul velo della
veronica, che si trova a Roma, muta di colore e di aspetto, apparendo
talvolta vivido e consolante, talaltra pi afflitto e come
morto, secondo che tutti possono vedere. |
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Queste descrizioni
perderebbero la loro enigmaticit se la Veronica fosse stata simile al velo
di Manoppello. Come si vede nelle foto, a secondo della luce, il Volto
Santo appare luminoso e sereno o sofferente e livido, esattamente come lo
descriveva Giuliana di Norwich 700 anni fa. |
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Slide Gli uomini hanno
perduto un volto, un volto irrecuperabile e tutti vorrebbero essere quel
pellegrino che a Roma vede il sudario della Veronica e mormora: Ges Cristo,
Dio mio, Dio vero, cos era dunque la tua faccia? Jorge Luis Borges |
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Il 19 aprile del
1506 viene posta la prima pietra della nuova
basilica di San Pietro voluta da Giulio II. La pietra posta dove
sorger uno dei giganteschi pilastri a sostegno della cupola, quello che sar
chiamato della Veronica perch conserver al suo interno la reliquia
romana. Linizio dei lavori
con la demolizione della antica Basilica suscita forti polemiche. (Inoltre le
indulgenze decretate per chi elargiva elemosine diverranno uno dei pretesti
di quella che sar la pi grave crisi della storia della Chiesa occidentale.) |
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Il 6 maggio del 1527 i mercenari di Carlo V dAsburgo conquistano
e mettono a sacco Roma. Durante il saccheggio si diffonde la voce che la
Veronica sia stata rubata. |
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Il timore fondato:
il legame della Veronica col papato e limmensa diffusione della sua
devozione avevano fatto concentrare su di essa lindignazione dei Riformati
verso Roma. |
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Negli anni
successivi viene smentita la notizia della perdita e le ostensioni
riprendono, ma latteggiamento verso la reliquia cambia. Nel 1582 santa Veronica viene cancellata dai
calendari. Molti artisti
rappresentano il panno sostenuto dalla Veronica in modo che non sia possibile
vedere nulla su di esso oppure panni sui quali i tratti del volto di Cristo
sono appena distinguibili. |
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Nel 1615, la corte
imperiale di Vienna chiede a Paolo V una copia della
Veronica. Il papa invia una copia dipinta dallo Strozzi che diversamente
dalle veroniche medievali riporta un volto di Cristo con gli occhi chiusi,
come gi morto. Il nuovo modello ha per vita breve: papa Paolo V ne vieta
ulteriori copie e, nel 1628, papa Urbano VIII ordina sotto pena di scomunica
che queste copie siano distrutte, o consegnate al parroco o al vescovo. |
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Nel 1629, vengono
completate dal Bernini le loggette nei pilastri della nuova Basilica di San
Pietro. La veronica collocata sotto la grandiosa cupola di Michelangelo ad
indicare che la Chiesa sostenuta dalla Passione del Redentore. Ma la realt fisica
della veronica passa in secondo piano e cessa dessere loggetto della devozione appassionata dei pellegrini
perch le ostensioni a pi di
venti metri daltezza la rendono pressoch invisibile ai fedeli. |
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Nel 1742 Benedetto
XIV esorta alla devozione della Via Crucis: il gesto compassionevole della
Veronica, ricordato nella sesta stazione, ritrova spazio nelle chiese. |
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Una rinascita della
devozione al Volto Santo si ha in Francia grazie a una carmelitana di Tours,
suor Marie De Saint-Pierre (1816-1848). Dalla sua opera, ispirata alla
veronica, nasce larciconfraternita del Volto Santo. Nel 1885, si iscrive
Louis Martin con le sue figlie, la pi piccola delle quali salir agli altari
col nome di Teresa di Ges Bambino del Volto Santo. |
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Sulla soglia del XX
secolo un secondo fattore riporta lattenzione sul volto di Cristo: la prima fotografia alla Sindone.
Limpressione suscitata dal negativo fortissima e immediata la sua
diffusione. |
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A partire dalla
Francia, ma dilatandosi poi ovunque, la Vera icona ritorna ad essere
oggetto della nostalgia delluomo. |
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(slide) La redenzione
cerca la tua forma per entrare nellinquietudine delluomo (Karol Wojtyla) Nella prima met del
XX secolo, due mistiche - litaliana Maria Valtorta e la portoghese beata
Alexandrina Maria Costa - ripetono che il Velo della Veronica sar
contemplato sino alla fine del mondo. |
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Quale velo? La Chiesa, che ha incoraggiato lindagine
scientifica sulla Sindone, non ha ancora permesso alcuna fotografia alla
veronica rinchiusa in San Pietro. I pochi studiosi ai quali stato concesso
di vederla dicono che non vi pi visibile alcun volto. Viene
confermata cos lopinione diffusa tra i critici che il Volto Santo sia
definitivamente perduto. |
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(filmato) Papa Benedetto
XVI, scegliendo di recarsi in visita a Manoppello allinizio del suo
pontificato, ha riportato lattenzione sul Volto Santo il cui sguardo
misterioso non cessa di posarsi sugli uomini e i popoli. |
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(Slide) Clio (cio la
storia) trascorre il suo tempo a cercare delle impronte, delle vane impronte,
e una ebrea da nulla, una ragazzina, la piccola Veronica tira fuori il suo
fazzoletto e sul volto di Ges prende una impronta eterna. Ecco ci che
sbaraglia tutto. Lei si trovata
nel momento giusto. Charles Pguy,
1912 |
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Tra il 1640 e il
1645, il cappuccino padre Donato da Bomba scrive la Relatione Historica. E
lunico documento che racconta larrivo del velo a Manoppello agli inizi del
Cinquecento, e le sue successive vicende fino alla donazione ai Cappuccini. |
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In essa si legge che
Giacomo Antonio Leonelli, mentre stava in conversazione in pubblica
piazza, viene avvicinato da uno sconosciuto che gli consegna un fardelletto
e, senza svilupparlo, si raccomanda di tener molto caro quelloggetto.
GiacomAntonio aperto il panno si commuove nellammirare il volto del
Signore, ma voltandosi per ringraziare il pellegrino, non lo trova pi. |
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Agli inizi del
Seicento, una discendente del Lionelli, Marzia, per riscattare il marito in
carcere, vende il velo a Donato Antonio de Fabritiis. Questi nel 1638 lo
dona al convento dei Cappuccini dove tuttora conservato. (Nel 1646 la Relatione
viene pubblicamente letta e autenticata nel Municipio di Manoppello.) |
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Per quattro secoli
il Volto Santo rimane patrimonio della piet locale. Il silenzio rotto
il 31 maggio del 1999, quando padre
Heinrich Pfeiffer, professore allUniversit Gregoriana espone una
rivoluzionaria ipotesi... |
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(Filmato) |
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Come ha potuto
padre Heinrich Pfeiffer giungere a questa conclusione? Il Volto Santo di
Manoppello lunico ritratto su stoffa giunto a noi, ed
inspiegabile come possa essere stato dipinto/impresso sulle due facce
mantenendo la trasparenza del filato. |
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Limmagine sembra
fare corpo unico col tessuto e sparisce nella trama se osservata frontalmente
su entrambe le facce. |
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Sul volto di
Manoppello ritroviamo i tratti di Cristo tramandati dai Padri e riassunti nel
medioevo: (slide) Aveva i capelli
biondi, non troppo folti ma un po ricci allestremit; le sopracciglia nere
ma non del tutto arcuate; gli occhi bruni pieni di vivacit; il naso lungo, i
peli della barba rossicci e corti; La tinta della pelle era del colore del
frumento. Il volto non era n tondo n ovale e rassomigliava molto, a quello
di sua Madre. |
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Sono i tratti che
ritroviamo nel confronto coi volti di Cristo realizzati da artisti a Roma.
Come il Beato Angelico giunto nel 1445 per invito del papa Eugenio IV. |
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E lartista
fiammingo Rogier Van der Weyden che esegue il Cristo Salvatore dopo il
pellegrinaggio a Roma per il Giubileo del 1450. |
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I disegni di Van der
Weyden saranno presi a modello dai fiamminghi... |
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E da Antonello da
Messina. |
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Identifichiamo nel
velo di Manoppello i tratti caratteristici delle acheropite di Cristo. |
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(filmato) Iniziamo
con quella che forse lunica immagine di Cristo non fatta da mani duomo
che giunta a noi, la Sindone di Torino. Gli studi di suor
Blandina Paschalis Schlmer hanno dimostrato una stretta relazione tra i due
volti. |
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Della Camulia,
abbiamo visto che limmagine non sembra n tessuta n dipinta. Anche
il velo di Manoppello - pur avendo laspetto di un dipinto quattrocentesco -
presenta caratteristiche che sembrano incompatibili con qualsiasi tecnica di
pittura. Sinora gli esami
effettuati - eseguiti senza togliere il velo dai vetri secenteschi per non
alterare lo stato di equilibrio del tessuto, - non sono stati in grado di
definire la natura dellimmagine. |
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I fili del tessuto
sono di un millimetro di diametro con un intervallo di due millimetri. La
singolare trasparenza del velo data dalla prevalenza dei vuoti confermata
dagli esami ottici che, solo in limitate parti, hanno evidenziate tracce di
sostanze (pigmenti, sporcizia, colla?). |
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Residui di colore
sembrano addensarsi negli interspazi tra lordito e la trama nelle pupille e
in altri punti che sottolineano il disegno del volto. Le analisi in luce ultravioletta non hanno per
rilevato nel tessuto la fluorescenza che segnala la presenza di amalgama di
colori. |
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Mentre una spiccata fluorescenza appare negli angoli
superiori dove sono evidenti segni di restauro. Lanalisi in luce infrarossa ha mostrato lassenza sia
di una bozza sia di correzioni sottostante limmagine. |
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Avevamo visto che le
differenze tra il Mandylion e il Keramion sono nella direzione dello sguardo e
del piccolo ciuffo di capelli che ricade sulla fronte, che indicano che uno
la copia riflessa dellaltro. Si potrebbe dire che
il velo di Manoppello, essendo ugualmente visibile sulle due facce, racchiuda
in s sia il Mandylion con lo sguardo a destra... |
101 |
|
...sia il Keramion
con sguardo e ciuffo a sinistra. |
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Inoltre, quando il
leggerissimo velo posto su fondo nero, lincarnato sparisce ed emergono
solo le cornee degli occhi realizzando una notevole somiglianza col Mandylion di Genova. (E questa potrebbe
essere la situazione descritta da Lutero nel 1510: il povero Hans non pu
aver visto niente di pi di un tessuto trasparente che copre una tavoletta
nera) |
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Infine, nel velo di
Manoppello troviamo le quattro caratteristiche che abbiamo identificato nella
veronica romana. Prima, la bocca
aperta coi denti visibili. |
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(filmato) 2 - la trasparenza
del tessuto, resa dagli artisti nelle copie della Veronica, la troviamo
reale nel velo di Manoppello. 3 - come si vede nel
video, la luminosit del velo tale per cui il volto visibile solo
se viene creato un fondo dietro. |
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4 - Infine il Volto
Santo di Manoppello reca chiaramente i segni della Passione: il naso disassato, la guancia deformata (come nel
velo sindonico), sullo zigomo evidente lematoma, la bocca gonfia e
insanguinata. |
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La barba strappata
come profetizz Isaia. |
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Queste
corrispondenze avvalorano lipotesi di padre Pfeiffer secondo cui il velo di
Manoppello si identifica con la Veronica romana. La ricerca storica che
percorra tale ipotesi ancora agli inizi. Ma non lunica
domanda aperta. Dagli studi ottici
in corso si attendono dati circa la modalit di formazione dellimmagine
sul velo, la natura del tessuto (nel 2007 stata avanzata
lipotesi che possa essere costituito da bisso marino) e il rapporto di
relazione del Velo con la Sindone. |
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Ma anche se si
accertasse che il velo di Manoppello non realizzato dalluomo, rimarrebbe
la domanda posta dallimperatore Costantino
VII, che Olivier Clement ha riproposto nella Via Crucis al
Colosseo del 1998: quale lorigine del Volto Santo? |
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il dono a un re di
Edessa, la ricompensa per il gesto compassionevole di una donna sulla
ripida via del Calvario |
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o il sudario
bruciato dallo Spirito che Pietro e Giovanni hanno visto nel sepolcro la mattina di Pasqua? |
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(pausa) Lo scopo della
mostra stato quello di conoscere la storia dei ritratti di Cristo e
comprendere cosa significhi per noi questo dono che Cristo ha lasciato alla
Chiesa. Troviamo molte
risposte, disseminate lungo i secoli, a questa domanda. Ne citiamo due,
invitandovi a ripensarle, di fronte al volto di Cristo. |
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A Roma per il Giubileo
del 1350, durante lostensione della veronica, un cavaliere danese disse
a santa Brigida che non poteva credere che quello fosse il vero sudario di
Cristo. Santa Brigida si raccolse in preghiera e subito le rispose Ges e le
disse: Che ti ha detto quel superbo vantatore? che questo non il mio
sudario? or ti assicuro che questo velo raccoglie il sudore che usc dal mio
volto per la futura consolazione degli uomini. |
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La seconda
testimonianza lha riportata la beata Pierina de Micheli, nel 1936 Ges le ha confidato: Chi
mi contempla mi consola. (A fianco del velo
di Manoppello, altri testi suggeriscono spunti di risposta. ) Grazie |